Un post su Facebook, decine e decine di visualizzazioni, articoli su quotidiani e invece è uno scherzo organizzato da un prete!
Domenica 30 gennaio, sulla pagina Facebook della parrocchia SS. Salvatore Capurso è comparso questo messaggio:
Come in tanti già sanno, Checco Zalone, originario di Capurso, parteciperà a Sanremo 2022. Ha telefonato a don Tonio e gli ha chiesto di individuare 7 parrocchiani che vogliano salire con lui sul palco della cittadina ligure per fargli da spalla. I primi 7 che si presentano in Chiesa, a partire da domani 31 gennaio alle ore 18.00, potranno accompagnare il nostro comico. Non dovranno sostenere spese né di viaggio, né di vitto o alloggio, che saranno a totale carico di Checco Zalone, dovranno essere maggiorenni, vaccinati con Green Pass e, soprattutto, di bella presenza. Dovranno necessariamente indossare abiti eleganti, da cerimonia. Prima di salire sul palco passeranno dalla sala trucco e parrucco. Sarà il Parroco a decidere chi potrà accompagnare Luca Medici e lo stesso don Tonio alla kermesse sanremese. Approfittiamone! ![]()
Questo post ha scatenato commenti e condivisioni ed è stato ripreso da tutte le testate nazionali, alimentando la curiosità per quello che farà Checco Zalone a Sanremo.
Probabilmente attonito da tutto questo clamore inaspettato, il prete oggi, lunedi 31 gennaio, ha risposto con un altro post:
Ieri sera abbiamo pubblicato su questa pagina un post che… tutti abbiamo letto! Era e rimane uno scherzo. Migliaia di visualizzazioni, condivisioni, decine di messaggi privati, articoli, raccomandazioni per partecipare a Sanremo, telefonate da giornali e tv per rilasciare interviste. Con calma, fra qualche giorno, chiederemo a qualche esperto di comunicazione di analizzare il tutto. Restiamo però stupiti di come una notizia venga rilanciata senza nessuna verifica. La cosa ci deve far riflettere, e non poco, perché basta davvero nulla per divulgare una fake news.È stato uno scherzo… da prete, un innocuo scherzo, che spingerà ancora di più a seguire Checco Zalone, a cui facciamo i più cari “in bocca al lupo”. A chi stasera passerà dalla Parrocchia alle 18.00, sarà offerto un buon caffè da don Tonio. ![]()
La morale della favola
O forse della parabola (!)… spiega perfettamente la realtà che ci circonda: notizie a profusione, pubblicate sui social o su testate giornalistiche che indipendentemente dalla loro veridicità, vengono assunte come vere e reali. Tante persone credono a queste notizie, le commentano, le argomentano, le condividono senza chiedersi se vere o false, se legittimate da fonti autorevoli o da siti web come Lercio.
Qualcuno potrebbe dire che da un personaggio come Checco Zalone ci si poteva aspettare un fatto così ‘originale’ o provocatorio, ma qualcuno ha pensato di andare a vedere come minimo se le sue pagine ufficiali avessero comunicato notizia simile?
Ecco come si diffonde una fake news!
La verità su questo iter che purtroppo persuade milioni di persone, si riversa in fatti molto attuali – per fare un esempio i vaccini anticovid – scelte non ponderate che causano, però, danni reali. E appunto, durante una crisi sanitaria, credere a informazioni sbagliate può anche costare la vita.
Diverse ricerche affermano che sono 4,5 milioni gli italiani che hanno eletto i social network come unica fonte di informazione con tutti i rischi che questa scelta comporta in termini di esposizione a fake news che finiscono per influenzare la loro visione del mondo e per condizionarne decisioni e comportamenti.
Le persone condividono soprattutto con la rete dei propri cari le informazioni che ritengono attendibili. In questi casi sia le informazioni corrette che le fake news vengono condivise in buona fede, e una volta in circolazione sono difficili da eliminare. Anche se di solito agiamo in buona fede, è anche vero che abbiamo un “bias”: le informazioni che riceviamo si confrontano con la nostra “visione del mondo” e le nostre idee pregresse, che riteniamo corrette. Tendiamo, quindi, a credere più facilmente alle informazioni che danno conferma alle nostre posizioni pregresse. Alcune ricerche mostrano che le persone possono aggrapparsi alle proprie convinzioni anche quando si trovano faccia a faccia con evidenza opposta. Alla fine, la combinazione di bias e buone intenzioni spiega perché anche le notizie false ma verificabili continuano a diffondersi. *
Le fake news avvelenano la comunicazione dei nostri giorni.
Secondo alcuni viviamo in una condizione di post verità in cui i fatti accertati non sono così importanti: contano gli appelli alle emozioni e i pregiudizi.
Un problema più serio di quel che sembra.
*https://www.unive.it/

