#FollowMe il primo documentario sui retroscena di Instagram

“Follow me”, ideato, realizzato e prodotto dall’emittente radio-televisiva pubblica olandese Vpro, spiega come e perché i finti account dominano Instagram, arricchendosi di popolarità e soldi.

Davanti alla telecamera Nicolaas Veul, uno sviluppatore di app che generano “mi piace” veri da profili falsi (ma talmente ben pensati da sembrare reali). Fin dall’inizio Veul ha voluto mettere a nudo l’ingranaggio che si cela dietro identità fake e compravendita di like e commenti.
Sotto i suoi riflettori soprattutto gli aspiranti influencer, ma anche le agenzie alla ricerca di talent capaci di “convertire”, ovvero di tramutare magicamente un post in acquisto, da mettere al servizio di brand di moda, cosmetici, food, onlus e chi più ne ha più ne metta.

Per arrivare a questo, è necessario avere un profilo verificato, ovvero di persone reale e con un seguito reale. Ed è qui che scatta la guerra: robot che generano profili fake e alterano gli algoritmi devono combattere contro robot che cercano di smascherarli.

La “soluzione” sembra essere stata trovata in Russia. Qui un imprenditore ha creato una sorta di setta chiamata Commenter: giovani mamme sono pagate per commentare e mettere like sotto i post di importanti di aziende, affinché queste possano monetizzare i loro prodotti. Così da far sembrare il tutto più limpido.

QUI il documentario #FollowMe

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